GIGANTE EGOISTA

per un percorso di solidarietà

GENERE fiaba
TECNICA UTILIZZATA attori + pupazzi
DURATA DELLO SPETTACOLO 60 minuti
ATTI uno
AUTORE Olivia Cauzzo
FONTI “il gigante egoista” di Oscar Wilde
MUSICHE originali a cura di Gian Pietro Pendini, canzone cantata da Nicole Zilio
SCENOGRAFIA Antonio Panzuto
ANNO DI PRODUZIONE 2007
AIUTI SU PIAZZA no
OSCURABILITA’ no
FASCIA D’ETA’ CONSIGLIATA scuola infanzia / primaria
ESIGENZE TECNICHE
Spazio minimo di montaggio: larghezza 6 m, profondità 5 m, altezza 3 m
Tempo di montaggio: due ore, con facilità d’accesso per carico e scarico
Tempo di smontaggio: un’ora e trenta
Con luci carico elettrico 8 KW corrente 380
Può essere realizzato anche in spazi non teatrali
TRAMA
Nella sua realizzazione ci siamo ispirati ad un articolo scritto da Vivian Lamarque per il giornale “Corriere della Sera” il 10 febbraio 2005 e titolato “La lezione del gigante egoista”. Vi si poteva leggere:
“Qualcuno dovrebbe raccontare il finale della favola di Oscar Wilde a chi recinta gli spazi per i bimbi. Ricordate Il gigante egoista di Oscar Wilde? Mi viene in mente ogni volta che in città mi capita di passare accanto a dei giardini vietati ai bambini. Pare ne stiano spuntando qua e là diversi. Siccome la manutenzione delle aree verdi costa, e i bambini hanno abitudini dissimili da quelle delle statue dei parchi, per esempio hanno il vizio di muoversi, di camminare e persino di correre, ecco l’idea di impedire l’accesso al pubblico. Nel giardino, dal Gigante Egoista proibito ai bambini, gli uccelli per protesta non cantavano più e gli alberi si dimenticavano di fiorire. Tre delle quattro stagioni se ne erano fuggite, regnava un inverno perenne, invano il Gigante Egoista aspettava la primavera. Ma un giorno un gruppetto di bambini, approfittando di un buco nel muro di cinta, disubbidì al divieto... I Giganti del mondo economico non leggono fiabe, ma qualcuno provi a raccontar loro almeno il finale di questa.”
Lo spettacolo così, pur nel rispetto essenziale del racconto di Wilde, contestualizza all’oggi il testo. Il gigante è un gigante della finanza che intende costruire, quale sede della sua impresa, il palazzo più alto di tutta la città. Per questo è disposto a far abbattere tutti gli alberi del terreno che, allo scopo, ha appena acquistato.
Sarà l’intraprendente Gelsomina, che lavora al suo servizio e che all’ombra di querce e castagni ha giocato da bambina, a convincerlo a cambiare il progetto originario, trasformando il terreno in un grande parco, seppur privato, e salvando così la vita agli alberi. A questo punto tutta la proprietà verrà recintata da un enorme muro che provocherà la scomparsa degli animali e l’addormentarsi delle piante. Saranno ancora una volta i bambini, aiutati da Gelsomina,a far rifiorire il giardino e, nel finale, a far comprendere al Gigante l’importanza di aprirlo come parco pubblico a bambini, mamme e nonni, a quanti cioè sapranno farne buon uso.
Gelsomina, divenuta custode del giardino, controllerà che non vi entrino i malintenzionati o i maleducati che sporcano e fanno danno, evitando così che il parco si trasformi in un posto da pic-nic con immondizie dappertutto, o peggio!

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